Confesso che non avevo mai approfondito la figura di Nancy Reagan, quando era first lady (dal 1981 al 1989) me la ricordo come una donnina minuta e sinceramente poco affascinante ma all’epoca ero molto giovane e non facevo poi così caso a certe cose.
Frugando nel sito della National First Ladies Library mi sono divertita molto a leggere notizie di vario genere sulle donne della Casa Bianca e poi ho cominciato a guardare First Ladies su Sky e la prima puntata è dedicata proprio lei, Nancy, ecco perché comincio proprio dalla signora Reagan a pubblicare brevi ritratti delle donne più importanti d’America.
Nacque il 6 luglio 1921 a New York, unica figlia di Kenneth Seymor Robbins, venditore d’auto e di Edith Luckett, attrice. Il padre le abbandonò molto presto e la madre, per tentare la fortuna come attrice, lasciò la figlia ancora piccola dagli zii in Virginia fino al 1929 quando tornò a prenderla in seguito al fortunato matrimonio con un neurochirurgo Repubblicano di Chicago, Loyal Davis a cui Nancy si affezionò moltissimo e grazie al quale potè cominciare a vivere una vita agiata e stabile. Nancy venne ufficialmente adottata dal dottor Davis infatti prese il suo cognome.
Studiò letteratura e teatro dopo di che decise di trasferirsi a New York per provare anche lei a diventare un’attrice. Quello fu il periodo che Nancy ricorderà come il più bello, grazie alle vecchie amicizie di sua madre riuscì a frequentare attori del calibro di Clark Gable, a visitare la casa di Katharine Hepburn e a ottenere un contratto dalla Metro-Goldwyn Mayer. Nancy Davis dal 1949 al 1956 recitò in 11 film, uno dei quali insieme a quello che diventerà il marito: Le pantere dei mari.
Conobbe Ronald quando era presidente del sindacato degli attori (Screen Actors Guild), ne era già invaghita e riuscì a sposarlo nel marzo (il 4) del 1952.
Sette mesi dopo nacque la loro prima figlia: Patricia Ann (conosciuta come Patti Davis) mentre il secondogenito Ron, nacque nel 1958. Ronald Reagan aveva già due figli avuti dalla prima moglie: Maureen e Michael, il rapporto con loro non fu mai sereno tanto da creare imbarazzi al Presidente e alla sua nuova famiglia e sereno non fu neppure il rapporto con Patti e Ron, insomma una bella famiglia disfunzionale, a dispetto di quello che Nancy e Ronald volevano far credere.
L’esordio in politica per i coniugi Reagan fu quando Ronald divenne Governatore della California, carica che mantenne per due mandati, l’impegno di Nancy a favore dei reduci del Vietnam fu costante, organizzava cene invitandoli a casa sua quando tornavano dal fronte, già allora si “allenava” a portare avanti cause degne della moglie di un politico di spicco.
Quando finalmente Ronald (ricordiamo che era un Democratico negli anni Quaranta convertito poi al Partito Repubblicano successivamente) conquistò la Casa Bianca, sua moglie Nancy, prima ancora di arrivare a Washington come First Lady si fece notare in città insieme ai ricchi amici californiani cosa che a primo acchito sembrò divertire gli americani abituati all’agreste Carter ma il divertimento ebbe breve durata perché di fatto i problemi economici del Paese mal si conciliavano con ostentazioni esagerate.
Nancy fece presto ad attirarsi gli strali dell’opinione pubblica, della stampa, delle femministe proprio a causa del suo stile di vita.
Pensava alle porcellane, alla ristrutturazione della Casa Bianca che trovava vecchia e trascurata e soprattutto prendeva in prestito vestiti costosi e gioielli che poi non restituiva, cosa che violava il protocollo molto severo in fatto di prestiti di questo tipo.
“La Regina Nancy”, così la chiamavano i suoi nemici e su questo appellativo trovò il modo di ironizzare durante un suo discorso “Non potrei essere una regina, indossare la corona mi rovinerebbe l’acconciatura”, così disse più o meno …
Ma la superficiale Nancy, la donna che le femministe prendevano in giro perché rappresentava la casalinga al servizio del marito (la chiamavano Lo Sguardo per il modo adorante di guardare Ronald), ebbe invece un ruolo importantissimo nelle decisioni della presidenza Reagan.
Temutissima da tutto lo staff, ebbe voce in capitolo nel processo di riavvicinamento con l’URSS, tanti ricorderanno l’incontro con Gorbaciov che rappresentò un momento epocale nella politica internazionale.
Ancora più incisivo fu il suo ruolo durante l’Irangate, quando alcuni alti funzionari dello Stato furono accusati di vendere armi illegalmente all’Iran su cui vigeva l’embargo. Nancy pretese che il Presidente Reagan si scusasse per aver venduto di nascosto armi all’Iran e questa ammissione di colpa si rivelò vincente perché gli americani lo perdonarono.
Tra le iniziative di Nancy (ogni First Lady deve averne una in particolare) è da ricordare “Just say No” la campagna contro l’uso delle droghe tra i giovani, campagna che assunse un respiro internazionale tanto da portare a organizzare un incontro con le più influenti First Ladies di tutto il mondo su questo tema.
Nancy ha amato moltissimo suo marito, quando nel 1981 gli spararono rimase così sconvolta da trasformarsi per lui in una sorta di guardia del corpo.
Era ossessionata e spaventata, avrebbe volentieri fatto a meno di rimanere alla Casa Bianca per un secondo mandato ma capì che il marito desiderava portare a termine ciò che aveva iniziato così cominciò a gestire personalmente la vita e gli spostamenti del marito, sembra che consultasse una astrologa ogni volta che lui doveva fare un viaggio o intraprendere un progetto, indiscrezione che trapelò suscitando un ennesimo scandalo smentito prontamente.
Nel 1991, Patti Davis, sua figlia, scrisse nella sua autobiografia che sua madre era una donna che badava solo alle apparenze, una persona violenta che faceva uso di tranquillanti. « Ricordo che la prima volta che mia madre mi picchiò avevo otto anni. Negli anni divenne una pratica comune, settimanale e a volte giornaliera. L’ultima volta avvenne quando ero al secondo anno di università».
Insomma, sembra che Nancy abbia passato la vita dedicandosi unicamente ad una persona: Ronald.
Questa sua dedizione l’ha trasformata nella prima First Lady che ha avuto un ruolo di spicco nella politica americana, ha rivoluzionato il ruolo assumendo un peso politico notevole.
“My life really began when I married my husband” così si legge nella pagina dedicata a lei sul sito della Casa Bianca, nel libro I Love You Ronnie potete trovare le lettere d’amore che scrisse al marito e tant’è.