Nel cuore di Central Park c’è un angelo. E’ l’Angelo delle Acque, apparso sulla fontana di Bethesda il 31 maggio 1873. Da allora si è conquistato un posto tra le icone della città. […] Ai suoi piedi sono state girate le scene di innumerevoli film.”

Così scrive nell’introduzione di “Emma e l’angelo di Central Park” l’autrice Maria Teresa Cometto, libro dal quale ho tratto le informazioni che sto per darvi.

A creare l’Angelo delle Acque è stata una donna e perdipiù gay: Emma Stebbins, compagna di vita dell’attrice Charlotte Cushman conosciuta a Roma nel 1856.

Stebbins fu la prima donna a ricevere l’incarico per un’opera d’arte pubblica a New York. Le malelingue dell’epoca dissero che ciò fu possibile solo grazie al fatto che il fratello Henry George Stebbins aveva ricoperto per anni l’incarico di commissario per i lavori del parco.

Di Emma Stebbins si sa pochissimo se non quello che si apprende attraverso le sue opere che appaiono anche oggi modernissime come le statue di marmo Industry e Commerce, che le commissionò l’imprenditore Charles Heckscher (sono custodite a Long Island nel Hecksher Museum of Art a Huntington Village), Emma scelse come soggetti due lavoratori – un minatore e un marinaio – rappresentandoli in tutto il loro realismo. Le due statue dovevano simboleggiare gli affari dell’industriale.

Ma l’opera che la rese davvero famosissima (non senza critiche e cattiverie) fu sicuramente la fontana di Central Park e il suo Angelo.

L’ispirazione la trovò nella nostra capitale, Roma, dove passò diversi anni perché all’epoca era considerato il posto di elezione per artisti di tutto il mondo (c’era un nutrita schiera di artiste americane).

La Terrazza al centro di Central Park, all’altezza della Settantaduesima Strada e proprio vicino ad un piccolo lago, è stata disegnata dagli architetti Calvet Vaux e Jacob Wrey Mould e nel 1861 il New York Times scriveva che la costruzione della Terrazza “E’ uno dei punti più attraenti del parco”. 

Alla realizzazione del parco hanno lavorato migliaia di operai che hanno spostato milioni di metri cubi di terra, di pietre, che hanno piantato circa 5 milioni di alberi. Central Park è un’opera politica, si voleva dare alla classe operaia, che non poteva permettersi il lusso di una vacanza, la possibilità di godere di un luogo in città che desse l’illusione di trovarsi altrove, in campagna.

Ci sono dei punti nel parco come The Ramble e The Ravine che davvero regalano la sensazione di non essere in mezzo ai numerosi grattacieli della città.

L’idea funzionò perché nel 1861 si registrarono 1.863.263 visitatori a piedi e più di 70.000 a cavallo.

Tornando ad Emma. La fontana della Terrazza doveva celebrare l’arrivo dell’acqua potabile in città grazie all’acquedotto Croton, uno dei primi degli Stati Uniti che oggi non è più in funzione ma è stato trasformato in un lungo sentiero panoramico, l’Old Croton Trail dal quale si può ammirare il fiume Hudson (in autunno con il foliage sembra sia magnifico).

Nel 1868 l’Angelo fu spedito ad una fonderia di Monaco (i preventivi delle fonderie americane erano troppo alti per il budget che avevano dato ad Emma) anche se l’inaugurazione avvenne nel 1873 ben dopo l’inaugurazione di diverse altre statue che non facevano neppure parte del progetto originale:

le statue di Johann von Schiller e Alexander von Humboldt,

la statua del cacciatore indiano The Indian Hunter

la statua di Samuel Morse

la famosissima statua di Shakespeare.

Durante l’inaugurazione del 31 maggio 1873 (dopo più di dieci anni dalla sua realizzazione) la scultrice spiegò così la sua opera:

L’idea della fontana è stata suggerita dal famoso passaggio del Vangelo secondo Govanni (5:2-4) nel quale si racconta di un Angelo che scende a benedire l’acqua per guarire.

Emma si riferiva al suo Angelo come al femminile, infatti la statua ha il seno ma una struttura corporea molto massiccia, come quella di un uomo e lineamenti androgini.

Un Angelo bi-sessuale?

All’inaugurazione della Fontana di Bethesda e dell’Angelo fu dedicata pochissima attenzione, alcuni giornali come il New York Times il giorno dopo pubblicarono articoli feroci:

Da dietro sembra una serva […] davanti sembra una scandalosa ragazza che salta su delle pietre […] La testa è distintamente quella di un uomo”.

Dietro tanta cattiveria però dicono si nascondesse la lobby delle fonderie americane che aveva pagato l’articolo per vendicarsi del fatto che la Stebbins avesse preferito far fondere la statua a Monaco.

Il messaggio era: “Buy America”.

Il New Yok Herald pubblicò un articolo nel quale riassumeva il costo del progetto della Bethesda Fountain: 63.000 dollari che oggi sarebbero 1 milione e mezzo.

La Stebbins però ebbe un compenso modesto, si dice 14.425 dollari, allora, come ora, le artiste donne venivano pagate molto meno rispetto ai colleghi maschi, anche se più brave, famose e apprezzate.

Oggi la Fontana e il suo Angelo sono una delle icone più amate della città.

Se volete vedere un’altra statua di Emma Stebbins dovete andare a Brooklyn dove c’è il suo “Columbus” di fronte la Corte Suprema dello Stato di New York.

Queste e numerose altre informazioni e curiosità le potete trovare in:

Emma e l’angelo di Central Park

(Maria Teresa Cometto – Neri Pozza)

Io vi ho riassunto una piccolissima parte del racconto di Maria Teresa Cometto, autrice e  giornalista del Corriere della Sera che vive a New York dal 2000.

Emma e l’angelo di Central Park è frutto di ricerche di Maria Teresa Cometto che con grande passione riesce a farci conoscere non solo Emma Stebbins ma anche la sua più nota compagna di vita, la realtà delle artiste americane trapiantate a Roma nel 1800, le loro amicizie, le loro passioni, moderne quanto quelle delle donne di oggi.

Un libro davvero bellissimo.

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