Matrimonio in cinque atti di Leah Hager Cohen
Il libro
Sono giorni concitati per i Blumenthal. Bennie e Walter, coppia progressista di mezza età, con quattro figli e un quinto (inaspettatamente) in arrivo, sono alle prese con un evento festoso quanto problematico. Tra cinque giorni, in una cerimonia privata che si svolgerà in giardino, la loro figlia maggiore Clem sposerà la compagna di college Diggs, e i preparativi – affidati allo scarso senso pratico della stessa Clem e dei suoi bizzarri amici – sono in alto mare. Mentre gli ospiti iniziano ad arrivare, e i problemi a moltiplicarsi, si svelano i segreti della famiglia: quelli antichi, che riguardano uno strano episodio di novant’anni prima cui aveva preso parte l’anziana prozia Glad, e quelli più recenti, legati al clima di antisemitismo che si respira nel vicinato e che minaccia di entrare in casa Blumenthal. Ma anche il matrimonio architettato da Clem cela un segreto, e l’epilogo tragicomico è dietro l’angolo.
Lo sguardo empatico di Leah Hager Cohen si posa sul microcosmo della famiglia e sulle sue leggi eterne – il confronto tra genitori e figli, il senso dei valori condivisi, il passaggio di testimone tra le generazioni – dando vita a una commedia contemporanea gioiosa, imprevedibile, ritmatissima che parla di identità e di inclusione, di congiunti e di estranei, di memoria e di cambiamento.
La mia lettura
Non avviene di frequente che il titolo originale di un libro sia meno bello del titolo di una edizione straniera, in questo caso si! Strangers and cousins è diventato Matrimonio in cinque atti, cinque sono i giorni in cui tutta la storia si svolge, la narrazione è decisamente teatrale, mi sono immaginata casa Blomenthal rappresentata su un palcoscenico come farebbe Lars Von Trier perché Matrimonio in cinque atti è una commedia ma dalle mille sfumature e dove a far da padrona è l’interiorità dei personaggi.
La casa rappresenta, con tutti i suoi problemi strutturali dovuti al tempo, il passato, le radici a cui tutti tornano, i salti temporali che viviamo attraverso alcuni personaggi come la zia Glad ma anche Walter, vivacizzano il ritmo degli avvenimenti e il punto di vista dei bambini è stato per me l’aspetto più interessante, la cosa in cui ho potuto apprezzare maggiormente lo stile dell’autrice.
La piccola Mantha è un personaggio straordinario:
“ Due anni prima, quando ne aveva sei, Mantha si è accaparrata una coppia di mollette da bucato di legno e ne ha fatto le sue figlie. Una ha un pezzetto di filo giallo legato attorno al collo, l’altra un pezzetto di filo rosso. Si chiamano Paura e Tristezza. Ciao Paurina mia, mormora, tuba, anche oggi, prendendola e deponendola con delicatezza nella vasca bianca intagliata in una saponetta. Buongiorno, piccola Tristezza, saluta l’altra, dandole un bacio prima di appoggiarla contro il minuscolo e perfetto tavolo di cucina di balsa, tinto acero. […] Come si chiamano le tute bambole? Domandava di tanto in tanto a Mantha (che allora si chiamava ancora Sammy), sperando che la risposta fosse cambiata. Non cambiava mai. Vuoi un’altra molletta?, proponeva Bennie. Non pensi che gli piacerebbe una sorella che si chiama Felicità?”
Mantha è una bambina matura, capace di “consolarsi da sola” grazie ad una grande fantasia e creatività.
Ma ho adorato anche il personaggio di Walter che “miagola una delle sue canzoni di protesta” mentre cucina, Pim, che corre nudo per casa.
Matrimonio in cinque atti è una macchina del tempo che ci mostra come è cambiata un’intera comunità, cosa significava inclusione un tempo e cosa significa oggi?
I pregiudizi si portano dietro lo stesso “marchio” o anche questi subiscono mutazioni?
Bellissima l’idea del matrimonio che viene descritto come una “messa in scena”, mi è piaciuto l’epilogo, l’imprevisto e anche il flashback sul futuro della coppia.
Matrimonio in cinque atti è un romanzo corale, intimo, psicologico, raffinato.
“Quella della Vita Reale è una distinzione su cui insiste, perché ce ne sono tanti altri tipi. Per esempio: Vita Passata, Vita Futura, Vita Sognata, Vita Finta, Vita Privata. Pim vive la Vita Finta quasi tutto il tempo, tranne quando dorme. La zia Glad fluttua tra la Vita Reale e la Vita Passata […] Tom vive con un piede nella Vita Reale e l’altro già teso verso la Vita Futura […] I suoi genitori rivendicano soprattutto, e categoricamente, il territorio della Vita Reale. “
E voi? Che vita vi piace vivere? In quale dimensione preferite sostare?
Io vivo perennemente nella Vita Reale, una volta non era così, riuscivo a oscillare come Tom e mi piaceva!
Buone feste (è il 27 dicembre 2022) e se vi manca ancora qualche regalo da fare matrimonio in cinque atti è perfetto!
Matrimonio in cinque atti di Leah Hager Cohen
Traduzione di Elisa Banfi
SUR editore Collana: BIGSUR
Pp 338 € 18,00